sabato, luglio 22, 2006

Pome

Pomeriggio a casa mia in piscina con Gianfranco in posa plastico-statuaria...





















il cane beato corre nel giardino, io mi faccio il bagno finchè il cane non decide di andare a rompere le palle a Gianfranco...

















dopo una lotta dura all'ultima ciabatta Nelson e Gianfranco fanno finalmente pace :o)))































Cambi bordo signor Hood, nuova rotta 240° ovest.

Puta... che in greco vuol dire... (Una puttana!) Ma per piacere!

Stavo camminando su via cassia credo, o forse via salaria, insomma su una strada di un quartiere residenziale, stavo li, tranzollo tranzollo a passeggiare beatamente quando ad un certo punto vedo una mercedes con uno sportello aperto, era li, sulla mia strada, mi avvicino e vedo che dentro c'è una ragazza con cui ho una certa confidenza con un vestitino nero succinto, seduta quasi su un fianco, come a mostrare il sedere, che legge un giornale con fare distratto, voglio dire, sembrava una puta (- puta che in greco vuol dire... - una puttana! - ma per piacere! dialogo tratto dal film Mediterraneo) ecco insomma allora mi avvicino e la saluto e la tipa mi risaluta come se nulla fosse, le chiedo come mai quella macchina e lei mi dice che l'altra la usa solo per lavorare, dal che deduco, con grande sollievo, che non è li per lavorare, ma mi domando come le venga in mente di starsene così, in quel luogo, vestita in quella maniera, in quell'atteggiamento putesco, ma passo e vado. Ora mi chiedo... Beh... se si considera che per questa donna ho una certa stima e nutro un certo affetto, l'idea di averla sognata sotto le spoglie di una puttana non è ben gradevole, ma la cosa triste è che poi non era una puttana, era li a leggere il giornale ed ad aspettare chissà chi o chissà cosa, quindi se almeno l'avessi sognata come una vera professionista del sesso (del scesco) beh... voleva forse dire che me la vorrei tanto tanto trombare, ma così non è. Ma tutto sommato, quando mi sono svegliato ho pensato ancora a questo sogno e alla fine sono arrivato alla più benemerita delle conclusioni... ma sti cazzi!

Cambi bordo, Signor Hood, nuova rotta: nord-nord ovest, mi avvisi se c'è una nave in vista o se cambia il vento, mi ritiro nella mia cabina.

giovedì, luglio 20, 2006

Il signor Hood era un galantuomo

Vivo come un marziano, come un deragliato… sotto i tetti di Roma, figata poter vivere come un marziano sotto i tetti di Roma, come un deragliato, senza regole, senza doveri, senza dover far nulla, ma solo poter far tante cose, in fondo la vita andrebbe vissuta così da deragliati, senza rotaie che ti chiudono in un percorso già scritto, e De Gregori c’aveva visto giusto una volta di più, e poi come un marziano, uno non di questo mondo. Mio Nonno diceva sempre “cose dell’altro mondo” ma quale altro mondo? Quello altro nel senso di quello dove stanno quelli che non stanno più con noi, oppure l’altro nel senso di quello dove succedono le cose non di questo e quindi quelle cose che non essendo di questo non sono canonizzate? Ah se è così io mi sento proprio uno dell’altro mondo, mi dispiace per mio nonno che dicendo “cose dell’altro mondo” certo non voleva dire una cosa positiva, ma io in questo mondo non ci sto più, vivo come un deragliato sotto i tetti di Roma perdinci! E ora che arriva l’estate sicuramente l’altro mondo sarà ancora più mio, però è bruttissimo dire che vengo dall’altro mondo, sembro un fantasma, uno zombie, non mi piace dirò che vengo da… boh vengo da un altro mondo, meglio decisamente meglio, anche perché dire che vengo dall’altro mondo, oltre alle lugubri implicazioni ovviamente comporta il fatto che ci sono solo due mondi, questo e quell’altro, invece ce ne sono mille, ognuno per ogni stato d’animo, per ogni pensiero o desiderio. Desidero andare in quel mondo dove il desiderio è così forte da non poterlo controllare, dove poter prendere ciò che desidero senza paura di sentirmi giudicare o peggio di giudicare me stesso. Io desidero e quindi prendo. Ed in effetti quello che sto facendo in quest’ultimo periodo è essenzialmente questo, prendere ciò che desidero senza timore di ciò che accadrà, un po’ di sana incoscienza! Mi sento come un nero dopo la guerra di secessione… no, direi che l’esempio non calza, mi sento come un russo dopo la rivoluzione russa… naaa non mi piace, mi sento come un francese dopo quella francese tanto meno, diciamo che mi sento un marinaio che è ritornato per mare dopo tanto tempo sulla terra ferma, finalmente percepisco l’odore delle onde, la salsedine sulla pelle, il sole che picchia, ma, perché no, anche la pioggia, il vento freddo che sferza, le onde sempre più forti, ma sono emozioni santo cielo, sono emozioni vere, reali, decisamente potenti.

Facciamo vela signor Hood, facciamo vela verso Ovest.