lunedì, luglio 14, 2008

Vagoncini


Mi sono fatto persuaso che a noi adulti ci piace il treno perchè ci ricorda il dondolare rassicurante del passeggino, ogni volta che il Lanolino sale sul sul passeggino si addorme come un koala obeso.
Ma come dorme, e per ogni asperità del terreno fa un sospirone, una mossa, stringe il pugnetto, salvo, magari per un attimo, aprire gli occhietti e guardarsi intorno come un qualunque viaggiatore che, al sobalzare di uno scambio in prossimità di una stazione, apre le palpebre per controllare, che, non si sa mai, la stazione sia proprio quella prevista per la discesa.
E' così che il Lanolino, nella sua immensa morbidezza, controlla che, non si sa mai, il passeggino si fermi per permettere, non so, al cane di fare una pisciatina, per consentire, chi lo sa, al Papà o alla Mamma di chiacchierare con qualcuno, ma appena il vagoncino riparte, eccolo che si assopisce nuovamente in attesa della prossima stazione, ops, fermata.

martedì, luglio 01, 2008

Ah Giò

Ah Giò,
non ti ci ho mai chiamato così,
ma mi sarebbe piaciuto.

non eri così duro come sembravi
ricordo il tuo calice alzato verso di me
il mio, il tuo sorriso.

Ti ricordo all'argentario, seduto al tuo posto,
a tavola, di nuovo ospite dopo molto tempo
quando mi siedo a quel posto mi sento sempre a disagio.

Ti riconosco in tuo figlio, che amo come un fratello,
orfano del padre che ha combattuto e amato,
se solo potessi vedere che meraviglia ha creato

Quando sei andato via ho pianto,
la voce gentile di mia madre: "non piangere"
e invece a volte piango ancora.

ho raccontato di te a Marlene, parlerò di te a Leonardo,
perchè tu possa rimanere nelle parole di un amico,
affinchè la mia amicizia tu la possa avere per sempre.

mi hai fatto sempre un po' paura,
ma se solo avessi avuto il coraggio,
di sorriderti e dirti "Ah Giò..."

(A Giorgio Filibeck, amico, nel quarto anniversario della rappresentazione del Don Carlo al Teatro dell'Opera di Roma il 16 maggio 2004)

Il giorno prima di andare via

quando piove si forma una pozza fuori dalla porta
il segno sul pavimento l'ho fatto io scaraventando una sedia
la scala è scivolosa,
il lavandino ha poca pressione,
in estate sopra fa caldo.

mi hai visto sposato, separato e padre
hai sentito il fragore di una mia risata
il gemito di un orgasmo
hai visto il susino fiorire e fruttare
ho bucato i tuoi muri.

ho varcato la tua porta felice, triste, arrabbiato, stanco, furioso, piangente, amareggiato
hai sentito il sorriso spaccare il mio volto
hai visto la prima volta che ho stretto la Sua mano
mi hai visto crescere.

vado. vado via, mi allontano, di do via, ti vendo, ti cedo, ti regalo, ti abbandono.
ti ringrazio, ti amo, ti odio, ti vorrei tenere sempre un pochino con me.
addio.