martedì, luglio 01, 2008

Ah Giò

Ah Giò,
non ti ci ho mai chiamato così,
ma mi sarebbe piaciuto.

non eri così duro come sembravi
ricordo il tuo calice alzato verso di me
il mio, il tuo sorriso.

Ti ricordo all'argentario, seduto al tuo posto,
a tavola, di nuovo ospite dopo molto tempo
quando mi siedo a quel posto mi sento sempre a disagio.

Ti riconosco in tuo figlio, che amo come un fratello,
orfano del padre che ha combattuto e amato,
se solo potessi vedere che meraviglia ha creato

Quando sei andato via ho pianto,
la voce gentile di mia madre: "non piangere"
e invece a volte piango ancora.

ho raccontato di te a Marlene, parlerò di te a Leonardo,
perchè tu possa rimanere nelle parole di un amico,
affinchè la mia amicizia tu la possa avere per sempre.

mi hai fatto sempre un po' paura,
ma se solo avessi avuto il coraggio,
di sorriderti e dirti "Ah Giò..."

(A Giorgio Filibeck, amico, nel quarto anniversario della rappresentazione del Don Carlo al Teatro dell'Opera di Roma il 16 maggio 2004)

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