venerdì, dicembre 29, 2006

I'm thru with love

I'm thru with love
I'll never fall again
Said adieu to love
Don't ever call again
For I must have you or no one
That's why I'm thru with love

I've locked my heart
I keep my feelings there
I have stocked my heart
Like an icy Frigadere
For I need to care for no one
That's why I'm thru with love

giovedì, dicembre 28, 2006

lavanda

no perchè tutto sommato era verde come le foglie di lavanda, il suo odore ricordava quello stesso della lavanda, era lavandosa, mi piaceva il sapore di lavanda che aveva quando la baciavo, era resistente come la lavanda, mi piaceva perchè odorava gli armadi esattamente come la lavanda quando decide che te li deve deodorare. il sacchetto di lavanda prima ti odora gli armadi poi li deodora, li odora per capire a che livello di puzzo gli armadi stanno e poi si spreme a seconda del livello di puzzo. ho due sacchetti di lavanda comprati in provenza che non sono durati più di tre mesi. poverini, l'armadio puzzava e loro hanno fatto del loro meglio!
ecco, mi piaceva per tutte queste ragioni, senza considerare che come la lavanda si divertiva a muovere i capelli al vento, a sorriderti quando meno te l'aspettavi, in francia, in povenza ci sono delle bellissime piantagioni di lavanda per riempire i sacchetti per gli armadi e, ecco, lei mi ricordava tante piante di lavanda però non messe come nelle piantagioni che sono tutte in fila, lei era una piantagione di lavanda disordinata e come per la lavanda non riesco a farmi passare il suo odore dalle narici.

i tuoi colori

parli verde
sorridi azzurro
guardi arancione
ti muovi lilla
ridi giallo
passeggi con Olli bianco
mi vieni incontro argento
fai l'amore con me bordò
mi baci rosso

mercoledì, dicembre 27, 2006

viaggio verso il nuovo anno

Come un artigliere sono pronto a dar fuoco alla miccia della fine del 2006, lo scovolino ha pulito la canna, l'innesco preparato con dovizia, la palla ripulita.
Il cannone che segnerà la fine di quest'anno sparerà un colpo così forte da far tremare le mura delle città, da far diventare i capelli bianchi ai giovani, da far morire i vecchi.
E io vado a dar fuoco a questa miccia a combustione lenta, la più precisa, la migliore, proprio in un'isola.
E andrò nell'isola viaggiando così lentamente da far invidia a qualunque tartaruga.
Una nave mi aspetta al porto di Napoli per salpare alla volta di Milazzo, il comandante, persona fidata, mi ha chiesto la cortesia di potersi fermare nelle isole eolie, e io non ho nulla in contrario a dare un'occhiata dal ponte a quei luoghi. Il treno mi condurrà a Napoli in tempo per poter salpare, il comandante della nave si è raccomandato di non tardare, non vuole perdere neanche un minuto, si sa che i pirati infestano le acque a sud della penisola e non vuole fare brutti incontri.
Con me porterò la mia musica, i miei libri e la mia anima stanca, ho una cabina che mi è stata assegnata direttamente dal comandante a confermare la sua amicizia.
Alla mezzanotte del 29 dicembre di questo 2006 sarò sul ponte della nave, ormai lontana dal continente, sarò sul ponte a permettere al vento di trapassare il mio corpo, a ripulire la mia anima e le mie membra dalla sporcizia, il vento mi sporcherà di salsedine, ma mi lascerà pulito. Alla mezzanotte del 29 dicembre di quest'anno dal mare troverò giovamento ed arriverò in Sicilia migliore di come sono partito.
Una giornata di viaggio mi consentirà di lasciare indietro le cose che non mi servono per iniziare il nuovo anno, lascerà indietro le liti, le lacrime, la solitudine, la delusione.
E finalmente arriverò in Sicilia nuovo. Ma non del tutto, sarà in quell'isola, alla mezzanotte del 30 dicembre, che toccherò la terra, ne metterò un poco in un contenitore, toccherò un fico d'india e un ulivo, sfiorerò le radici di una pianta e raccoglierò una foglia. Sarà quello un nuovo incantesimo che dedicherò a lei.
Alla mezzanotte del 31, una volta esauriti gli auguri a parenti ed amici che vorranno telefonarmi, io non chiamerò nessuno, andrò nuovamente in giardino dove tutti gli spiriti si saranno riuniti e chiamerò a me il duemilasette e chiederò ai nuovi spiriti di donarmi quello che ritengo mi spetti.
E quando finalmente tutti questi incantesimi si saranno compiuti, sorgerà il primo giorno del nuovo anno, iniziato in maniera diversa, lontana dalle mie radici familiari, ma con nuove radici personali e fiducioso, alla mezzanotte del primo dell'anno, verserò una mia lacrima sul terreno per far nascere un nuovo germoglio che in primavera diventerà fiore. Non sarà una lacrima triste, ma una lacrima d'amore, una lacrima pregna di felicità e bellezza, sarà la prima lacrima del nuovo anno e anche l'ultima.

Kif

C'è chi può pensare, erroneamente, che la parola "kif" voglia dire solo fumo intenso. Chi lo pensa si sbaglia. Chi lo pensa non sa che "kif" vuol dire anche Hashish, è il modo in cui in Marocco usano chiamare l'hashish, un fumo leggero, che alleggerisce l'anima. un fumo che distrae, che rende liberi solo se si è già liberi, un fumo che deprime chi è depresso, un fumo che lega chi è legato.
Kif è il nome di un cane che ho trovato, adottato con amore e che intendo accudire e rendere parte della mia famiglia canina.
Kif è il simbolo di qualcosa che è in forse, ora è solo un fumo, diventerà un fumo bianco e leggero.

I want to hold your hand

I'll tell you something
I think you'll understand
When I say that something
I want to hold your hand

Oh please say to me
you'll let me be your man
and please say to me
you'll let me hold your hand
Now, let me hold your hand
I want to hold your hand

And when I touch you
I feel happy inside
It's such a feeling that my love
I can't hide

Yeah, you got that something
I think you'll understand
When I say that something
I want to hold your hand

And when I touch you
I feel happy inside
It's such a feeling that my love
I can't hide

Yeah, you got that something
I think you'll understand
When I say that something
I want to hold your hand

(The Beatles)

ma sto incazzato con me stesso!

...ma intanto ho vinto 20 euro a poker... gh

lunedì, dicembre 25, 2006

Sutri, 25 dicembre 2006











spirito, dammi un segno,
spirito grande e dolce dammi in segno,
se una foglia cade tornerà
e il glicine mi ha regalato una foglia

domenica, dicembre 24, 2006

Natività

domani rinasce il sole
le ombre della notte non avranno più
la meglio sulla luce
domani rinasce il calore
la vera natività è quella del mio amore

Gnappo --> Kif

Ecco, folgorato sulla via fiscale ho cambiato nome a Gnappo, questa volta per sempre: KIF!
Bianco come il fumo, come il fumo leggero per celebrare la mia voglia di leggerezza.
Scusa pesantezza, di te ne ho avuto abbastanza, non sarò mai più tuo!
LUNGA VITA KIF!

PS Kif è il modo in cui in Marocco chiamano la Cannabis, l'Hashsish

sabato, dicembre 23, 2006

With or without you (Translated)

Guarda la pietra nei tuoi occhi
Guarda la spina nel tuo fianco
Io ti aspetto

Gioco di mano e svolta del destino
Lei mi fa attendere su un letto di chiodi
E io aspetto senza di te

Con te o senza di te

Attraverso la tempesta noi raggiungiamo la riva
Tu dai tutto ma io voglio di più
e ti sto aspettando

Con te o senza di te
Io non posso vivere
Con te o senza di te

E tu ti sveli
E tu
E tu
E tu ti sveli

Le mie mani sono congiunte
Il mio corpo ferito, lei mi ha con
nulla da vincere e
niente da perdere

E tu ti sveli
E tu
E tu
E tu ti sveli

Con te o senza di te
Io non posso vivere
Con te o senza di te

Lentamente

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.

(P. Neruda)

My style

Lord, have mercy

I know that you like my style
We came here to turn you out
Everybody in the place get wild
I know that you like my style
We 'bout to drop it on your ass right now
Everybody in the place get wild
(So what you sayin?)
What's up, what's up with you girl
What's up, what's up with you boy

(The Black Eyed Peas)

Cane, detto Gnappo

E così ha trovato definitivamente casa, dopo essere stato il cane di un nostro senza confini, è diventato il cane mio senza alcun dubbio. Mio perchè l'ho trovato io, salvato dalle grinfie, anzi dalle gomme di qualche camion marcato Scaina, Daf, Volvo, Iveco o Dio solo sa come. Da ieri ha preso un nome, c'era chi diceva che 'sto cazzo di nome, 'sto cane infelice dovesse dirlo lui, l'ha detto infatti, mi ha guardato e con muso sornione m'ha confessato il suo nome: Gnappo.
M'ha detto: "senza che ti incazzi troppo che già le palle ti girano ad elica, evita di portarmi ancora a spasso in macchina che me ce sento male, in cambio ti dico il mio nome, ora te lo posso dire, si ora perchè siamo soli, te ed io, senza nessuno che rompe le palle, spetta che vomito un attimo" si perchè eravamo in macchina e io avevo le palle che mi giravano davvero ad elica, insomma il quadrupede ha parlato "ecco, se proprio mi devi dare un nome, perchè di essere chiamato cane proprio mi rode il culo, ecco puoi chiamarmi Gnappo, mi chiamano così giù al bar" e io "giù al bar!?" vabbè, il cane va giù al bar a prendersi una peroncina ogni tanto, che ci posso fare? E così Cane da Cane ha preso il suo nome: G N A P P O.
Ci piace... e pensare che lo stavo per chiamare Biancane, poi mi veniva su frocio, povera bestia.

venerdì, dicembre 22, 2006

A te... (3)

A te che hai visto il mio meglio ed il mio peggio,
che hai voluto vedere il mio meglio ed il mio peggio,
a te, a te che hai parlato senza pesare
che hai illuso la mia bella anima,
che hai giocato con il mio cuore
che non ti sei resa conto di come cambia il tuo volto
un giorno il cuore scoppierà
perché tenendo dentro tutto si riempirà troppo
e bisognerà fare i conti con il proprio amore

non posso dimenticare
llllllllllla rosa
iiiiiiiiiiiiiii fiori
iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii sorrisi
lllllla bocca
iiiiiiiiiiiiiiiiiii baci
llllllllllllllllllllllllllle carezze
iiiiiiiiiiiiii bau
lllllllllllllllllllle promesse
lllllla voce

La rabbia ha chiuso il mio stomaco
ha agitato il mio cervello
ha fatto dire cose che non penso
ha spento la mia passione
per consentire alla delusione di
nascere
ancora
una
volta
dentro
di
me

(Luca)

Signor Hood, cambiamo rotta, ci sono scogli pericolosi su queste acque, 13° est per poi virare all'alba, faccia dare un'altra mano di terzaroli, la burrasca non è finita

martedì, dicembre 19, 2006

nel mondo al contrario

nel mondo al contrario in cui vivo non cammino mai all'indietro, non mi incazzo come paperino, non mi dispero, sono duro, sicuro di me,
nel mondo al contrario in cui vivo, oggi vado a firmare un'istanza di separazione,
nel mondo al contrario in cui vivo metto gli addobbi di Natale in casa da solo e rido come un bambino, da solo,
nel mondo al contrario in cui vivo fumo Marlboro lights di contrabbando, che ancora si chiamano Marlboro lights, almeno quelle di contrabbando,
nel mondo al contrario in cui vivo ho un cane senza nome che quasi quasi gli piace il nome "cane",
nel mondo al contrario in cui vivo c'è una luce bellissima,
nel mondo al contrario in cui vivo sono tutto sommato felice.

lunedì, dicembre 18, 2006

si, però decidetevi

care fanciulle, prendete una decisione sul vostro futuro, non volete vederci, ci volete vedere, ci amate, non ci amate, siamo fichi, siamo stronzi, siamo attenti, siamo soffocanti...
si però decidetevi, se non ci incazziamo non siamo uomini, se ci incazziamo troppo siamo rompicoglioni... si però decidete cosa cazzo dovete fare del vostro futuro!!!!
Baci e abbracci!

domenica, dicembre 17, 2006

Riassunto:

"La mia passione è la mia forza, la mia forza è la mia potenza, la mia potenza è la mia purezza, la mia purezza è la mia essenza"

Per chi vuole un riassunto delle puntate precedenti:
Il nostro spazio
Aver Voluto

Person of the year 2006


Scrivo per ringraziare la rivista Time per avermi nominato persona dell'anno 2006. Come me sicuramente siete stati nominati anche voi e dovreste tributare il giusto ringraziamento.
Rimane il dubbio che in un mondo che non propone più personaggi positivi, la rivista si sia trovata sprovvista di un vero uomo noto da nominare, quindi non rimane che richiamare l'attenzione su quello che un giorno avremmo definito come l'Uomo della Strada e che oggi assume le forme informi del net addicted, il navigatore fuori controllo. Noi.

sabato, dicembre 16, 2006

stanotte


ho dormito a casa di Gianfranco, ero troppo ubriaco per tornare a casa mia, mi sono sbronzato deliberatamente, volendolo, scegliendo di bere per cacciare i dubbi, le paure, il conto si è presentato ovviamente questa mattina, senza pietà, con crudezza e cattiveria, e ancora lo sto pagando, con coraggio, potenza e volontà.
sono molto molto arrabbiato, sono deluso, stanco, non mi interessano più queste cose, non mi va di ascoltare cattiverie gratuite, non mi va di sentirmi sotto accusa o sotto esame.
La mia passione è la mia forza, la mia forza è la mia potenza, la mia potenza è la mia purezza, la mia purezza è la mia essenza.
Chiunque metta in dubbio questa catena di cose non ha capito nulla di me, non mi vuole, non mi desidera e non mi merita.
Ma non i miei amici più intimi, che magari si sono sentiti abbandonati, magari mi hanno sentito lontano in certi momenti, ma che sanno che il mio affetto verso di loro non viene mai meno, loro sanno che quella catena di cose è ciò che sono e per quello mi accettano.
Mi volete, prendetemi per come sono, non allontanatemi perchè sono così, la mia, d'altronde, è solo una forma di perfezione.

aver voluto

tra l'essere me stesso ed esere un altro preferisco essere me stesso
ho un cuore grande come l'universo, ho le spalle larghe come quelle di un gigante,
ho le gambe forti per non scappare, piedi veloci per venirti incontro,
sono potente come un fiume del nord, sono bello come una montagna,
io posso vivere da solo, in compagnia, con te e senza di te, io posso perchè voglio,
voglio aver voluto baciarti, voglio aver voluto tenerti, voglio aver voluto amarti,
questo gioco mi logora, questa bocca mi suggerisce di uscirne, questo cuore mi dice di rimanere.
non correre via da me, ho quello che vuoi, devi solo venire a prendertelo, è tuo.
Io sono il mio dio.

mercoledì, dicembre 13, 2006

il nostro spazio

è una luna al rovescio da guardare
sono le cicale che cantano d'estate
è un quadro senza cornice
guarda la nostra primavera
che non sfiorisca mai la rosa

le farfalle ti fanno da petali sul tuo capo
il fumo della nebbia ti fa da nuvola
le stelle fanno da specchio alla tua bellezza

il nostro spazio è la voglia di viversi insieme
la curiosità di un momento
lo sguardo allo specchio della complicità
il riso di un bambino
il nostro spazio è il nostro amore

(Luca)

domenica, dicembre 10, 2006

Dilemma

Bacerò le tue dita o le tue labbra?
Le labbra e anche le dita.
Il seno o le gote?
Prima le gote, poi il seno.
Il ventre o la fronte?
Dimmi dunque: i miei occhi o i nidi
che nascondo?
Gli occhi, scelgo, che mi conducano ai tuoi nidi.

Ora ti paragono
a una giornata d'estate
No, tu sei più amabile e delicato:
Venti selvaggi scuotono
le gemme della primavera,
E troppo poco dura
il corso dell'estate:
Spesso rovente splende
l'occhio del cielo

E talvolta il suo volto dorato si rabbuia,
Come la bellezza
che da un bel volto sfuma,
Per un gioco del caso o
per destino avverso.
Ma la tua eterna estate
non dovrà sfiorire,
Né mai si piegherà
la tua bellezza al tempo,
Né morte potrà vantarsi di te

(Silvano Agosti)

sabato, dicembre 09, 2006

Vivere una sola vita

in una sola città,
in un solo paese,
in un solo universo,
vivere in un solo mondo
è prigione.
Conoscere una sola lingua
un solo lavoro
un solo costume
una sola civiltà
conoscere una sola logica
è prigione.

(Ndjock Ngana)

venerdì, dicembre 08, 2006

Nuda sei semplice come una delle tue mani

Nuda sei semplice come una delle tue mani,
liscia, terrestre, minima, rotonda, trasparente,
hai linee di luna, strade di mela,
nuda sei sottile come il grano nudo.
Nuda sei azzurra come la notte a Cuba,
hai rampicanti e stelle nei tuoi capelli,
nuda sei enorme e gialla
come l'estate in una chiesa d'oro.
Nuda sei piccola come una delle tue unghie,
curva, sottile, rosea finché nasce il giorno
e t'addentri nel sotterraneo del mondo.
come in una lunga galleria di vestiti e di lavori:
la tua chiarezza si spegne, si veste, si sfoglia
e di nuovo torna a essere una mano nuda

(Pablo Neruda)

domenica, dicembre 03, 2006

Saprai che non t'amo e che t'amo

Saprai che non t'amo e che t'amo
perché la vita è in due maniere,
la parola è un'ala del silenzio,
il fuoco ha una metà di freddo.

Io t'amo per cominciare ad amarti,
per ricominciare l'infinito,
per non cessare d'amarti mai:
per questo non t'amo ancora.

T'amo e non t'amo come se avessi
nelle mie mani le chiavi della gioia
e un incerto destino sventurato.
Il mio amore ha due vite per amarti.
Per questo t'amo quando non t'amo
e per questo t'amo quando t'amo.

(Pablo Neruda)

sabato, dicembre 02, 2006

Coyoti, lune, linci ed altri animali e cose che hanno popolato questa mia notte


La giornata era andata storta sin dal pincipio, qualcosa al mio risveglio mi aveva avvisato che non tutto avrebbe preso la piega desiderata. Spesso gli eventi prendono una tendenza secondo il meccanismo delle piastrelle di domino. Una piccola cosa ne fa accadere un'altra fino a far crollare tutto il percorso rovinando ore ed ore di lavoro.
E' così che ieri mi sono svegliato con qualcosa che copriva le mie belle spalle
. Una strana sensazione di energia cattiva, negativa, di energia incazzata che incalzava dietro di me seguendomi nella mia giornata. Ma io indomito marinaio del tempo sono andato in ufficio perchè la fiducia nelle immense possibilità di una giornata non bisogna mai perderla, e sono andato in ufficio tentando di non far caso a quell'ombra dietro di me, mi ero anche vestito di grigio e per cacciare la malaenergia sono andato a cambiare il maglione sottogiacca grigio con un altro di color carta da zucchero, così da poter dire che non sembravo un mafioso, ma nulla, l'energia negativa non accennava a sparire, era li. Non sapevo che da li a qualche ora questa energia negativa avrebbe preso un nome ed un cognome, in una strada del centro, grazie ad un telefono che ha squillato una volta di più, una volta di troppo, quell'energia ha giustamente rivendicato qualcosa sferzando con un vento gelido la mia anima e l'anima di colei che mi accompagnava.
Quando sappiamo
che andiamo incontro a qualcosa di negativo senza sapere che faccia abbia ci accontentiamo di sperare che non abbia una faccia troppo brutta e spesso ci va bene, ma molte volte questa cosa non accade e l'energia negativa diventa orribile, terribile, cattiva, fredda e gelida, è una tramontana in piena estate, è un freddo innaturale, un freddo che non appartiene a questa dimensione. E' il malessere di qualcuno che sbatte contro il nostro benessere o più faciilmente contro il nostro essere.
Un bacio d
ato sotto il freddo dell'energia negativa è un bacio sprecato, le parole dette nell'aura nera dell'energia negativa, per quanto possano essere belle si scoloriscono in qualcosa di insignificante, i nostri stessi volti diventano cupi, le parole escono in un fruscio di tensione, nei nostri occhi si scorge la paura. Chi avrò ferito così tanto da essere il catalizzatore della sua frustrazione? "Perchè ce l'ha tanto con me, che gli abbia ucciso un parente, o un figlio, Dio non voglia" disse il capitano Jack Aubrey al suo amico Stephen Maturin riguardo al capitano di una nave nemica. Si perchè se qualcuno ha deciso di colpirci perchè ci odia, anche se non ci conosce, riesce a farlo, senza neanche saperlo.
E così ie
ri sono stato sotto scacco dell'energia negativa di qualcuno, per un motivo che mio malgrado ho dovuto scoprire scoprendo conseguentemente anche l'origine di tale energia.
Al termine del pomeriggio mi sono lavato per scrollarmi di dosso ciò che non serviva più, ma senza successo, l'energia era ancora li così mi sono
risoluto a partire, per dove? Per Sutri.

Ed è li che la magia è nata.

Giunt
o nella vecchia casa assieme ai miei cani ho acceso subito il camino deciso a passare una serata culturalissima leggendo Guerra e Pace, ma dopo un'ora la casa, grande ed antica, era ancora molto fredda, non avevo aperto le saracinesche che avrebbero consentito l'afflusso dell'acqua nei radiatori, così solo il grande camino del salotto era responsabile del riscaldamento, ma io dovevo dormire e non potevo dormire in una stanza fredda in quella maniera. Così sono uscito in giardino di nuovo e sono andato ad aprire i rubinetti dell'acqua e li ho incontrato un coyote.
La belva mi ha guardato stupita, come per chiedermi cosa facessi da quelle parti, mi veniva da rispondere che perbacco quella era casa mia e non era previsto di trovare un coyote in giardino, ma invece di parlare decisi di tacere e lo guardai con sfida, fu così che si avvicinò a me e si fece accarezzare, mi guardò con occhi sicuri e duri, occhi da deserto e mi parlava senza parlare, fu così che mi trasformai in coyote anche io e con lui iniziai a camminare in giardino, a correre poi ci fermammo, ci guardammo e insieme, con furore, con amore, co
n passione, con animalesco desiderio iniziammo ad ululare alla luna, la luna che come falce squarciava di bianca luce il cielo nero della notte, la luna, la nostra luna ed ululammo a lungo, due vecchi coyote del deserto, amici per la pelle che ululano all'amore, il coyote mi guardò e mi salutò e si allontanò verso la grande magnolia per scomparire nella nebbia finissima che stava salendo dalla terra del giardino, io da coyote ho ancora guardato la luna e ancora una volta ho lanciato un ultimo, forte, possente, crudo ululato per poi lasciarmi cadere sull'erba quasi stanco, sicuramente stralunato, decisamente sperso, per una volta davvero libero, mi lasciai andare e mi addormentai per risvegliarmi non so quanto tempo dopo uomo, nudo, nell'erba, con la testa sulla terra.
Ricordo quando ero piccolo che in quel giardino c'era una tartaruga, non l'ho mai più vista dall'estate del 1988, mi piacciono le tartarughe, mi stanno simpatiche, sono animali antichi, coriacei, sono simpatici, sono divertenti, sono lenti, io vecchio lupo veloce loro vecchi rettili lenti. Dunque era dal 1988 che non si vedevano tartarughe nel mio giardino, ma quella notte, l'altra notte mentre ero li, nudo, sdraiato sull'erba, due tartarughe mi hanno fatto visita. Una bella, con gli occhi sicuri di se, una femmina sicuramente, teoria avvalorata dal fatto che aveva uno strano fiocco al collo, l'altra tartaruga era meno decisa, ma non per questo meno bella, aveva uno sguardo sornione, non sapeva bene cosa stesse facendo li, ma ci stava e non intendeva venire meno alla consegna. La tartaruga femmina si avvicinò con il muso rugoso al mio naso, mi diede un colpetto per svegliarmi definitivamente ed iniziò a parlare. Una tartaruga nel giardino di Sutri non si vedeva dal 1988, ma una tartaruga parlante credo che non si fosse mai vista da quelle parti. La guardai pararmi e l'ascoltai, la lingua era impastata o forse era solo il suo modo di parlare, mi disse molte cose e ogni tanto, con la zampa unghiata, mi dava una gentile carezza sulla guancia, io la guardavo inizialmente attonito, poi capendo che la sapeva lunga la lasciai parlare.
La tartaruga mi disse: "Io sono lentissima, cammino piano piano, se qualcuno tenta di farmi correre io mi chiudo nel mio guscio e se mi chiudo nel mio
guscio nessuno mi può vedere e se nessuno mi può vedere neanche te mi puoi vedere, vecchio lupo". Io tentai di dire che ero un coyote, ma lei fece cenno di tacere. "Vecchio lupo, cammina lento ed accompagnaci in questo guado, non laciarci soli e continua ad amarci, noi ti ameremo di controcambio perchè un giorno anche noi saremo lupi e come lupi tutti insieme correremo dove vorremo. Ma fino a quel giorno, vecchio lupo, tu dovrai fare un passo alla volta con noi, senza farci chiudere nel guscio e se qualcun'altro ci farà chiudere nel guscio, sii così buono da bussare al nostro guscio, capiremo che sei te e per te, solo per te, faremo uscire la nostra testa per guardarti camminare ancora con noi".
La guardai e da vecchio lupo qual'ero la leccai sul muso e le dissi "Ti amo tartaruga, camminerò con voi due al vostro lento passo". La tartaruga maschio
che fino a quel momento non aveva parlato si avvicinò a sua volta e mi disse un'ultima frase "Se davvero ci ami non correre via", fu così che le tartarughe scomparvero.
Rimasi attonito sulle mie quattro zampe a guardare il giardino che era diventato enorme, non si vedeva più la casa, non si sentivano più i rumori del paese feci qualche passo e mi resi conto che ero davvero un vecchio lupo, mi sgrullai il pelo umido, l'aria era pregna d'umidità, mi stiracchiai ed iniziai a camminare lentamente, sapevo che da qualche parte, a destra o a sinistra le tartarughe stavano andando al mio passo, così camminai a lungo, una zampa dopo l'altra, piantando gli artigli nel terreno, ogni tanto correvo avanti per sgranchirmi le zampe, ma poi tornavo indietro li dove sarei stato se avessi continuato a camminare al passo delle tartarughe, camminai tanto a quella lenta andatura, ed incontrai una lince solitaria.
G
li occhi di felino erano fluorescenti nella notte scura, la luna era coperta da una nuvola e io, vecchio lupo dovevo incrociare quello strano animale. La lince, in un primo momento spaventata si avvicinò lenta, mi annusò e io la annusai, si affiancò a me e mi disse: "voglio avere la tua coda, vecchio lupo, voglio il tuo corpo possente, la tua fierezza, la tua potenza, la tua purezza, la tua libertà. Vecchio lupo corriamo insieme e cacciamo insieme, in branco, bivacchiamo insieme, vecchio lupo, cerchiamo una tana, mi sento sola, fammi diventare lupo". Così le risposi "non posso correre, Lince, non posso correre perchè ho promesso a due tartarughe di accompagnarle in questo percorso, ma se vuoi possiamo camminare insieme ed insieme faremo questo percorso con il passo della tartaruga e la pazienza del lupo ed insieme troveremo una tana, la renderemo bella, la renderemo nostra e quel giorno, forse, anche te sarai un lupo".
La lince avvicinò il suo muso al mio e mi leccò sul naso, io feci altrettanto ed iniziammo a camminare.
Camminammo a lungo, ma non so dove siamo arrivati perchè a notte alta mi sono svegliato, ancora nudo nell'erba, aprii gli occhi timidamente, ancora stordito e scoprii di essere ancora nel mio giardino, accanto a me orme di lupo, di coyote, di tartaruga, di lince, i miei cani erano in casa, mi alzai, nudo, non avevo freddo, la pelliccia del lupo ancora mi copriva, il calore del coyote ancora mi riscaldava, gli occhi della lince ancora mi dicevano dove andare, camminai lentamente sapendo che da qualche parte le tartarughe erano accanto a me ed arrivai alla porta di casa dove entrai e mi sedetti davanti al fuoco ancora vivo.
Fu così che gli spiriti del fuoco mi parlarono, la fiamma divenne più viva come se fosse stata ulteriormente alimentata, prese strane forme e poi si spense, poi riprese ancora più vigorosa. La guardai comporre queste parole: amore, odio, attesa, pazienza, amore, amore, amore, vita, libertà, lentezza, pazienza, giustizia, coraggio, forza, libertà; poi finalmente una frase: "vivi la tua libertà amando ciò che ti piace, esaltando le sue doti, non guardando i suoi difetti se ne ha, ma solo godendo della sua presenza, della sua forza, della sua bellezza, senza paura".
E così ho deciso di fare, così farò, così la fiamma, in quello strano sabba di ieri notte, mi ha dato una via, la stessa via delle tartarughe, della lince che vuole diventare lupo e la stessa via del coyote e del vecchio lupo che sono.