Bacerò le tue dita o le tue labbra?
Le labbra e anche le dita.
Il seno o le gote?
Prima le gote, poi il seno.
Il ventre o la fronte?
Dimmi dunque: i miei occhi o i nidi
che nascondo?
Gli occhi, scelgo, che mi conducano ai tuoi nidi.
Ora ti paragono
a una giornata d'estate
No, tu sei più amabile e delicato:
Venti selvaggi scuotono
le gemme della primavera,
E troppo poco dura
il corso dell'estate:
Spesso rovente splende
l'occhio del cielo
E talvolta il suo volto dorato si rabbuia,
Come la bellezza
che da un bel volto sfuma,
Per un gioco del caso o
per destino avverso.
Ma la tua eterna estate
non dovrà sfiorire,
Né mai si piegherà
la tua bellezza al tempo,
Né morte potrà vantarsi di te
(Silvano Agosti)
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