mercoledì, gennaio 24, 2007

D A I T O C C A Q U I !

Quella sera mi si era avvicinata e mi fissava mentre io bevevo una birra chiara, e si era seduta lì vicino a me, ma non me n’ero accorto perché ero un po' storto, allora stufa d’aspettare lei mi dice:
"...J Ax, approvo come interpreti la globalità multimediale della massa attuale, il tuo modo di
operare é al di fuori dal commerciale !...".
La guardo con sospetto, ero fuori di brutto:

"Che cazzo hai detto?"

le rispondo con un rutto, prende s’alza e s’allontana, non era mica male questa pu-pulzella: era bella con un cu-curioso taglio di capelli e delle te-te-te-te-tenere espressioni, non si possono sprecare certe occasioni, per non passare da coglione la inseguo, la fermo, mi scuso e dico:

"Senti, vorrei approfondire i tuoi accorgimenti, io e te si potrebbe scoprire dei punti in comune e se vuoi aprire le ga- le ga- le gabbie in cui rinchiudi i tuoi pensieri più astrusi, i desideri più impuri potremo chia-chia-chiacchierare e scoprire tutti i punti biologici che devi
toccare!".
Questa tipa attacca a parlare, io continuavo a bere, facevo finta di ascoltare,
dopo circa una mezz’ora di stronzate e paroloni mi mette una mano sopra i pantaloni e dice:
"...Ho voglia di pene-pene-pene-penetrare all’interno del
tuo ego per poterne ricavare l’essenza, la dissidenza, e quel tuo sentimento di reazione violenta...".
Le dico: " Senti bella, adesso ti spiego, ho voglia anch’io di penetrare, ma non certo il tuo ego, ma la tua fig-fig-figura di donna inserita nella società moderna. Quali sono i tuoi interessi? Cosa ti piace fare? Quali sono i tuoi progetti per stasera?" "Per essere sincera avrei un appuntamento, un corso di pittura, non posso mancare, stasera ho proprio voglia di usare un pennello, con un pennello in mano mi posso realizzare!"
"Senti bella, potevi anche dirlo che avevi solo voglia di prendere il pennello, il corso di pittura puoi anche lasciarlo a casa io ho un pennello, é lungo, largo, forte e bello, lo uso proprio come fossi un vero artista, e con il mio pennello sono un gran professionista!".
Cosi la porto a casa mia lei si siede sul divano e io mi metto in libertà, apre la borsetta, si accende una sigaretta, mi guarda intensamente con la faccia sospetta e dice:
"...Guarda, non so cosa tu voglia fare, sono una tipa intellettuale e certe cose non le faccio, un uomo per potermi conquistare deve avere un grande ca-carisma, cerco un maschio con una grande personalità, che sappia sco-vare le mie particolarità, deve essere istruito, intelligente, acuto, a un uomo così darei persino il cu-cuore!...".
"Veramente cio che di te meno mi interessa é il tuo cu-cu-cuore, non é per offendere il tuo cervello ma siamo venuti qui perchè volevi il mio pennello!".

Lei mi dice:

"...Giusto! Prepara il colore: ho voglia di scoprire qualche nuova posizione ortogonale, mica male però il tuo pennello! Posso toccare?..."

"Tocca, tocca pure ma fai piano é delicato, non esagerare é appena appena bagnato...".
Ma lei non mi sentiva più e pensava solo a quello, e non ha lasciato tutta la notte il mio pennello!

1 commento:

Anonimo ha detto...

...Che cos'è l'amor chiedilo al vento che sferza il suo lamento sulla ghiaia del viale del tramonto, all' amaca gelata che ha perso il suo gazebo guaire alla stagione andata all'ombra del lampione san soucì
che cos'è l'amor chiedilo alla porta, alla guardarobiera nera e al suo romanzo rosa che sfoglia senza posa al saluto riverente del peruviano dondolante che china il capo al lustro della settima Polàr


Ahi, permette signorina sono il re della cantina volteggio tutto crocco sotto i lumi dell'arco di San Rocco ma s'appoggi pure volentieri fino all'alba livida di bruma che ci asciuga e ci consuma che cos'è l'amor è un sasso nella scarpa che punge il passo lento di bolero con l'amazzone straniera stringere per finta un'estranea cavaliera è il rito di ogni sera perso al caldo del pois di san soucì


Che cos'è l'amor è la Ramona che entra in campo e come una vaiassa a colpo grosso te la muove e te la squassa ha i tacchi alti e il culo basso la panza nuda e si dimena scuote la testa da invasata col consesso dell'amica sua fidata

Ahi, permette signorina sono il re della cantina vampiro nella vigna sottrattor nella cucina son monarca e son boemio se questa è la miseria mi ci tuffo con dignità da rey Che cos'è l'amor è un indirizzo sul comò di un posto d'oltremare che è lontano solo prima d'arrivare partita sei partita e mi trovo ricacciato mio malgrado nel girone antico qui dannato tra gli inferi dei bar

Che cos'è l'amor è quello che rimane da spartirsi e litigarsi nel setaccio della penultima ora qualche Estèr da Ravarino mi permetto di salvare al suo destino dalla roulotte ghiacciata degli immigrati accesi della banda san soucì Ahi, permette signorina sono il re della cantina vampiro nella vigna sottrattor nella cucina Son monarca son boemio se questa è la miseria mi ci tuffo con dignità da rey Ahi, permette signorina sono il re della cantina volteggio tutto crocco sotto i lumi dell'arco di San Rocco Son monarca son boemio se questa è la miseria mi ci tuffo con dignità da rey (Vinicio Caposela)